Opera del Gusto 4 – Le ricette (118)

 

 

 

Spatzle di spinaci con Baccalà Islandese e asparagi

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Siglato il protocollo d’intesa tra Re.Na.Ia. e Federcuochi

La collaborazione era già attiva da tempo, ma con la firma apposta ieri sul Protocollo d’intesa si sancisce ufficialmente un percorso condiviso, volto innanzitutto alla valorizzazione delle giovani generazioni, della loro formazione culturale, professionale e del loro futuro nel mondo del lavoro. Con questi e con molti altri obiettivi, la Federazione Italiana Cuochi (FIC) e Re.Na.Ia., la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri d’Italia (www.renaia.it), hanno avviato una solida partnership che rafforza il dialogo tra il mondo della scuola, quello del lavoro e dell’associazionismo professionale; ambiti nei quali FIC è da sempre impegnata, confermando l’attenzione dedicata alla formazione dei futuri cuochi e cuoche. Un impegno condiviso ovviamente da Re.Na.Ia., che svolge un ruolo strategico nel panorama didattico nazionale, ponendo al centro studenti e studentesse.

A siglare il Protocollo d’intesa, nella sede nazionale FIC di Roma, sono stati il presidente nazionale di Federcuochi, Rocco Cristiano Pozzulo, e il presidente di Re.Na.Ia., Vito Pecoraro. Presente, tra gli altri dirigenti, anche il responsabile nazionale del Dipartimento Formazione FIC, Giovanni Guadagno.

«Siamo lieti – ha dichiarato Giovanni Guadagno – di ufficializzare oggi una collaborazione nei fatti già avviata da tempo. La formazione e il futuro professionale dei giovani sono da sempre obiettivi condivisi sia da Federcuochi, sia dal mondo della scuola e dell’istruzione professionale. È fondamentale sottolineare a riguardo il ruolo strategico dei cuochi docenti e dei dirigenti scolastici, in sinergia con gli stessi professionisti della ristorazione. Arricchire il bagaglio formativo degli allievi attraverso percorsi di alternanza scuola-lavoro, orientarli verso le reali esigenze di personale qualificato che richiede il comparto ristorativo, è oggi decisivo in un mercato del lavoro così dinamico. Ringraziamo il presidente Pecoraro per la grande disponibilità dimostrata e assicuriamo la massima collaborazione, affiancando Re.Na.Ia. nell’importante compito di accompagnare la crescita delle future generazioni».

Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente di Re.Na.Ia., Vito Pecoraro, intervenuto a Roma al termine dei lavori della Giunta Esecutiva FIC, nella sede di piazza delle Crociate. «Lavoriamo per rafforzare una collaborazione concreta e dinamica tra scuole e categorie professionali – ha affermato – perché il confronto tra istituti professionali e mondo del lavoro è decisivo sia per consolidare le competenze degli allievi, sia per favorire percorsi d’aggiornamento dei docenti tecnico-pratici, in linea con una didattica delle competenze auspicata dalla riforma. La collaborazione con le categorie professionali ci consentirà inoltre d’affrontare con maggiore forza le criticità dell’istruzione professionale, avvertite da oltre 200 istituti alberghieri aderenti a Re.Na.Ia., rappresentando presso le Istituzioni la necessità di un opportuno sostegno finanziario per le attività di laboratorio, un monte ore per la formazione pratica e per i tirocini più ampio rispetto a quello attualmente previsto, nonché un congruo bagaglio d’esperienza professionale da richiedere come requisito per l’insegnamento ai docenti tecnico-pratici.

Vito Pecoraro guida Re.Na.Ia. dallo scorso luglio, dopo essere stato per tre anni delegato regionale per la Sicilia. Da otto anni è dirigente scolastico dell’IPSSEOA “Pietro Piazza” di Palermo. Proprio per questo, il presidente Pozzulo ha voluto ringraziare il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Siciliani, Rosario Sedita, e il presidente dell’Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri di Palermo, Mario Puccio, per aver favorito e sostenuto il dialogo e la collaborazione con Re.Na.Ia. e con lo stesso Pecoraro.

L’Ufficio Stampa

Grande successo anche quest’anno!

Sold out per le competizioni dell’edizione 2026 dei Campionati della Cucina Italiana!
I posti sono andati esauriti prima ancora della chiusura delle iscrizioni e la richiesta è stata così alta da creare una lista d’attesa

Un risultato straordinario che conferma l’entusiasmo e la passione per la grande cucina italiana.

Ci vediamo a Rimini!

Cucina italiana patrimonio Unesco

L’UNESCO ha ufficialmente riconosciuto la cucina italiana come patrimonio immateriale dell’umanità, un riconoscimento che premia non solo i sapori ma soprattutto le pratiche, i valori sociali e la cultura che animano la nostra tavola quotidiana.

Si tratta di un riconoscimento storico: per la prima volta nella storia, l’UNESCO ha inserito una cucina nazionale nella sua interezza tra i beni culturali immateriali del mondo.

Un patrimonio vivo, sociale e condiviso

Secondo la decisione del Comitato intergovernativo UNESCO, la cucina italiana non è solo un insieme di piatti, ma una pratica culturale e sociale viva, fatta di:

  • Rituali di preparazione e condivisione del cibo, come il pranzo della domenica o la cena in famiglia
  • Trasmissione di conoscenze tra generazioni, dai gesti delle nonne alla tavola di tutte le famiglie italiane
  • Rispetto delle stagioni e sostenibilità, con l’uso di prodotti locali e rispetto per la biodiversità
  • Inclusione sociale, dove l’atto stesso di cucinare e condividere crea legami e senso di appartenenza

L’UNESCO ha definito la cucina italiana come una “miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie”, capace di esprimere amore, benessere e identità culturale attraverso il cibo.

Il Presidente della Federazione Italiana Rocco Pozzulo dichiara con entusiasmo sulla nomina: “Questo traguardo valorizza l’identità culturale italiana nel mondo, rafforza il ruolo della gastronomia come esperienza di comunità e dialogo interculturale e accresce l’appeal turistico del nostro Paese, invitando visitatori da ogni parte del globo a scoprire non solo monumenti e paesaggi, ma anche esperienze autentiche a tavola.
La cucina italiana è una celebrazione di diversità e tradizione: un mosaico di cucine regionali e locali, ognuna con i propri ingredienti, tecniche e saperi. Dal nord al sud, il filo conduttore resta la convivialità, il rispetto per gli ingredienti e la gioia di stare insieme attorno alla tavola.
Con questa iscrizione, l’Italia non celebra soltanto piatti iconici come pasta, pizza o tiramisù, ma un intero modo di vivere il cibo che da sempre unisce famiglie, comunità e culture.”

Una candidatura radicata nel tempo

Il percorso per ottenere questo riconoscimento è stato lungo e frutto di un lavoro collettivo che ha visto il coinvolgimento di istituzioni culturali, chef, accademie e comunità locali. Il dossier di candidatura, sottolinea l’UNESCO, rappresenta saperi e pratiche accumulate negli ultimi sessant’anni e più

È importante ricordare che questo nuovo riconoscimento non sostituisce altri elementi gastronomici già patrimonio UNESCO, come la Dieta Mediterranea, iscritta nella lista dal 2010 e condivisa con altri paesi del bacino mediterraneo

Ufficio Stampa