Cuochi, “Giù il cappello”!

15 Maggio 2023, una data da incorniciare. Una giornata uggiosa, non tanto diversa dalle altre: solita vita, soliti ritmi. Eppure, in un piccolo paese abbarbicato nell’Appennino Calabro c’è grande fermento. Sono tutti lì in attesa, perché qualcosa di magnifico sta per accadere. E lì, a Sant’Agata d’Esaro, sono soprattutto le “Berrette Bianche”, tutte riunite dinanzi al primo monumento nazionale dedicato al cuoco. Un evento dalla portata straordinaria, degno del nome che porta: “Giù il cappello”. L’opera in pietra, realizzata dal maestro scultore Salvatore Gallo, è in realtà la concretizzazione di un desiderio espresso tanto tempo fa da un santagatese di origine, lo Chef e Maestro di Cucina Bruno Ranuio. Questi, mezzo secolo fa si pose un obiettivo: qualora fosse riuscito ad accumulare almeno cinquanta anni di onorata carriera professionale, avrebbe fatto qualcosa per la sua gente, per il borgo che gli aveva dato i natali, per la categoria alla quale lui stesso apparteneva. Ebbene sì, eccoci qua a raccontare un sogno diventato realtà: in onore degli oltre 50 cuochi originari del piccolo borgo bruzio sparsi per il mondo, si erge maestoso il monolite che da oggi rappresenta tutti noi. Noi cuochi: furtivi, schivi, sempre indaffarati, eppure sempre pronti a mostrare agli altri ed a noi stessi il nostro valore, a ricordare a tutti che “ci siamo”. Un evento unico e senza precedenti che ha visto sin da subito il sostegno e la piena collaborazione del Sindaco di Sant’Agata d’Esaro Dott. Mario Nocito e dell’amministrazione comunale tutta, fiera di poter annoverare un cospicuo numero di professionisti del settore, maestri di quell’arte culinaria che ci unisce. La manifestazione ha visto la partecipazione di cuochi provenienti da ogni dove: persino il Presidente Nazionale Rocco Pozzulo non ha inteso mancare all’appello. Quest’ultimo ha colto l’occasione per sottolineare il valore di una professione che, purtroppo, da qualche anno a questa parte sta vivendo un periodo critico: da qui l’invito a puntare sugli studenti degli Istituti Alberghieri, su coloro che domani avranno l’arduo compito di portare ancor più in alto il nome della categoria. Non poteva mancare altresì il Tesoriere Nazionale, nonché presidente dell’Unione Regionale Cuochi Calabria, Carmelo Fabbricatore, il cui intervento ha invece voluto ricordare ai presenti le tappe fondamentali che permisero, nel lontano 1987, di costituire l’Associazione Provinciale Cuochi Cosentini sino a giungere, congiuntamente alle altre Associazioni Provinciali, alla costituzione dell’URCC. Infine, e non per ordine d’importanza, il Presidente APCC Francesco Spina e il socio fondatore Salvatore Benvenuto hanno inteso sottolineare il senso dell’associazionismo, l’importanza di fare rete, lo spirito di abnegazione che quotidianamente ci impegna ad operare per la crescita della nostra bella terra. Una giornata, insomma, all’insegna della convivialità che ha visto finanche la partecipazione di una nutrita folla di cittadini santagatesi, ai quali l’APCC, in collaborazione con la FISAR Cosenza nella persona del Presidente Giuseppe Palmieri, ha inteso offrire un piatto di benvenuto interamente preparato in show cooking dagli Chefs Carlo Presta, Luigi Durante, Eugenio Giorno, Gianni Parise e Carlo Maria Molinaro, coadiuvati dal Segretario Provinciale Mario Molinaro. Un contributo significativo è stato inoltre apportato dagli Chefs Manuel De Luca e Francesco Camera, nonché dalle Lady Chefs Mariateresa Sposato e Cristina Tripicchio, nella preparazione di dolci tipici della tradizione santagatese e cosentina tutta. Queste poche e semplici parole non sono sufficienti a descrivere le sensazioni di cui tutti i partecipanti sono stati pervasi, eppure una cosa su tutte è apparsa evidente: un santagatese verace, Bruno Ranuio, con l’umiltà e la saggezza che da sempre lo contraddistinguono, tanto tempo fa si è posto un obiettivo ed oggi, con l’emozione negli occhi, lo vede realizzato. D’ora in poi, infatti, tutti sapranno che in un piccolo paese chiamato Sant’Agata d’Esaro, un monumento in pietra racchiude la nostra storia…

Carlo Maria Molinaro

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