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L’Associazione cuochi baresi a Barcellona a rappresentare il Sud Italia

Associazione cuochi baresi a Barcellona a rappresentare il Sud Italia

Il presidente Lanza: «la cucina italiana non ha rivali»

Dopo Madrid, l’Associazione cuochi baresi torna in Spagna per la Fiera internazionale dell’alimentazione a rappresentare il Sud Italia, isole comprese. La campionaria si è tenuta nei giorni scorsi a Barcellona.

Compito dell’Associazione: la promozione del territorio, o meglio di prodotti tipici di ogni regione.

«E’ stato un compito arduo, ma anche un grande onore», dice con soddisfazione il presidente dell’Associazione, Francesco  Lanza, «per ogni regione abbiamo mantenuto la propria tipicità e la tradizione culinaria specifica della regione stessa».

Nella quattro giorni di Barcellona gli chef Salvatore Turturo, Nicola Furio, Donato Furio e il presidente Francesco Lanza dell’Associazione cuochi baresi hanno servito oltre mille degustazioni al giorno ed hanno proposto circa quattro show cooking al giorno.

Dicevamo tipicità dei territori, ogni regione rappresentata con le proprie caratteristiche gastronomiche: per la Puglia hanno proposto: orecchiette e cime di rapa; fave e cicoria con cipolla rossa di Acquaviva, e non poteva mancare la “tiella” barese: riso patate e cozze. Per la Basilicata: rucoli con salsiccia di maiale a punta di coltello e peperone crusco; peperoni cruschi fritti. Per la Campania: paccheri con vongole, friarielli e limone candito di Sorrento; gnocchi alla caprese. Per la Calabria: peperonata calabrese con crostini all’ndujia; riso di Sibari con soppressata e polvere di liquirizia. Per la Sicilia: arancini; pasta alla norma; cannoli siciliani. E ancora per la Sardegna: fregola ai gamberi con bottarga e riduzione di vino cannonau; ricotta pane carasau e salsa di mirtillo. Per l’Abruzzo: spaghetti alla chitarra con polpettine di carne; cavatelli alla pescatrice. Per il Molise: brodetto alla termolese; crioli con ragù alla molisana.

«La varietà della scelta proposta», dice ancora il presidente Lanza, «dimostra come la cucina italiana non abbia rivali». In effetti, a guardare i piatti proposti ogni regione ha una sua propria caratteristica, dei prodotti tipici, dei sapori e dei colori variegati, che riescono a riscontrare il parere favorevole di tutti.

«La risposta avuta dai visitatori internazionali e non, è stata ottima», ha continuato il presidente dell’Associazione cuochi baresi, «in tanti hanno assistito ai nostri show cooking con curiosità, ammirando la professionalità con cui sono stati trasformati i prodotti tipici delle nostre regioni del Sud. La cucina italiana rimane una delle migliori al mondo perché ogni regione ha le sue specialità, ha la sua specificità, in termini di prodotti, sapori e colori. Viaggiando, guardando le altre realtà, una cosa è certa», conclude Lanza, «che la nostra nazione potrebbe vivere di enogastronomia e turismo se fosse ben amministrata».

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