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Giuseppe Giuliano Resp. Compartimento Pasticceria

L’esperienza del Maestro Giuseppe Giuliano e l’importanza della pasticceria in Federcuochi

di Redazione

Ormai da anni guida il settore della Pasticceria FIC, ricordandoci ogni volta quanto sia importante anche la presenza di migliaia di colleghi pasticceri nel mondo dei cuochi. Un rapporto inscindibile e dalle tante e originali sfaccettature. Un settore che ha la sua grande dignità nella nostra vita federativa. Lui è Giuseppe Giuliano, siciliano dall’esperienza internazionale, anche come Giudice accreditato nelle competizioni internazionali ed anch’egli presenza ormai storica della Federazione. Ecco le sue dichiarazioni alla riconferma alla guida del Compartimento Pasticceria FIC.

D: La nomina a responsabile nazionale del Compartimento Pasticceria significa essere investito di un grande responsabilità. Al di là della gioia e dell’onore di tale incarico, come sta pianificando questi anni di forte impegno che la attendono e che già sono in atto?

R: Per il sottoscritto è il terzo mandato di incarico in qualità di responsabile della Pasticceria in FIC. Sto stilando un programma da presentare al Presidente, alla Giunta e al Consiglio per avere l’eventuale approvazione. Sarà un programma ambizioso, che sicuramente rafforzerà quello fino ad oggi realizzato.

D: Oggi la ristorazione sta cambiando molto rapidamente. Anche il settore che lei è stato chiamato a guidare e coordinare chiede risposte sempre più concrete e immediate. Quali sono, a suo avviso, le più urgenti e le tematiche da affrontare?

R: Formazione, studio e ricerca. Un’attenzione particolare va ai giovani, che sicuramente avranno bisogno di un maggiore orientamento per avvicinarli sempre più alla nostra professione.

D: Muoversi e operare nel solco della Federazione Italiana Cuochi significa non essere mai da soli, avere attorno una grande squadra che ci sostiene e ci difende. Vivere in un contesto associativo come quello FIC significa anche sapere spendere bene il proprio tempo, tra la professione in cucina o a scuola, la vita privata e lo spirito federativo. Come si organizza in tal senso?

R: Riuscirsi ad organizzare è sempre più faticoso e quindi conciliare il lavoro, la vita privata e gli impegni associativi non è facile. A volte sei costretto a scegliere di rifiutare anche impegni personali pur di mantenere gli impegni associativi. Per esempio, al lavoro al posto dello straordinario chiedo ore o giorni di compensativo che dedico agli impegni associativi.

D: Sappiamo che non è facile farlo in poche righe, ma ci descriva qui in breve la sua esperienza in FIC, dalla prima tessera sottoscritta fino ad oggi.

R: Iscritto da più di 40 anni ininterrottamente, ho sempre portato i colori FIC nel cuore e senza ripensamenti. L’impegno e l’amore nel condividere la vita associativa mi ha dato tantissime gratificazioni personali. È normale che occorrerebbe scrivere un libro. Sono fiero di fare parte di Federcuochi, penso che sia una associazione che dà tanto sia agli allievi che al professionista ed oggi ancora più di prima.

D: Richiamando, infine, quel gioco di squadra di cui parlavamo, vuole lanciare un messaggio anche agli altri suoi colleghi FIC che ricoprono un ruolo analogo al suo?

R: Continuare a lavorare in armonia e fare sempre più squadra al servizio dei colleghi.

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