Intelligenza artificiale e professione del cuoco
A cura di: Dario Mariotti, Business Developer di CAST Alimenti e CAST Impresa
Si fa un gran parlare di intelligenza artificiale ed ormai è diffusa la convinzione che, nel bene e nel male, provocherà grandi cambiamenti nelle relazioni sociali e nel mondo del lavoro.
Il questo scenario, ora fin troppo popolato di seminari e convegni, CAST Alimenti ha chiesto il contributo di relatori di altissimo profilo (Lucio Pascarelli, già responsabile ONU per i sistemi digitali e sicurezza informatica dell’agenzia ONU per i Rifugiati, esperto a livello internazionale di metaverso, Amarildo Arzuffi, Direttore Formazione di Fondimpresa, Renata Borgato, docete Università Bicocca per la formazione degli adulti, Federico Della Bella, data scientist e docente aggiunto Politecnico di Milano, Gabriele Archetti, docente di Storia medievale, Scienze della formazione Unicatt Milano e Brescia, Giovanni Hoepli, Presidente casa editrice Hoepli) che hanno delineato gli impatti possibili delle tecnologie di intelligenza artificiale generativa nel mercato delle professioni del gusto.
Ne è emerso un quadro di prospettiva decisamente interessante per i cuochi, perché se da un lato l’Intelligenza artificiale potrà dare un contributo decisivo nel recuperare informazioni utili allo svolgimento di attività ripetitive e codificate (cosa che già avviene peraltro in alcune dotazioni proprie delle cucine più evolute), dall’altro l’attività del cuoco sarà insostituibile nella misura in cui entrano in gioco la sensibilità creativa e la necessità di un servizio in grado di interagire immediatamente con le attese del cliente.
Il consumo gastronomico, quindi quel consumo asseconda non soltanto il bisogno di nutrizione, ma anche il piacere del cibo e che vive, come tutte le attività artistiche/artigianali, della relazione che si stabilisce tra chi produce e chi fruisce di tale attività nella consapevolezza che nel piatto è inglobata una parte importante id lavoro creativo e realizzativo di chi lo produce. Questo aspetto è stato espresso da Alberto Quadrio, ex borsista CAST Alimenti, professionista di grande levatura e talento e da Angelo Biscotti, allenatore della Nazionale italiana cuochi juniores ed executive chef di CAST Alimenti.
Il trasferimento delle competenze è il secondo ambito in cui sicuramente l’intelligenza artificiale potrà dare buoni contributi. L’evoluzione in questo ambito è repentina e deve essere costantemente sorvegliata e la tavola rotonda a conclusione del convegno ha sancito l’impegno che CAST Alimenti si faccia polo di aggregazione di un osservatorio sull’evoluzione delle professioni gastronomiche e sui metodi formativi.
L’autorevolezza delle fonti sarà decisiva nella messa a punto di strumenti formativi aggiornati e on potrà che venire da una scuola come CAST Alimenti che da oltre 25 anni forma professionisti e dal contributo di organizzazioni presenti al convegno come Angelo Musolino, presidente Conpait e Salvatore Bruno, Segretario Generale FIC, Federazione Italiana Cuochi.
Sarà anche necessario disporre di un sistema affidabile di misurazione e di certificazione delle competenze, come ha sottolineato il Segretario Generale Bruno, perché un cuoco non potrà mai essere formato solo da un assistente virtuale: il concreto lavoro d’aula, l’affiancamento e il tirocinio a fianco di maestri eserti continueranno ad essere imprescindibili per coltivare l’intelligenza naturale del cuoco.
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