“Cottura perfetta ed alimenti di qualità” sono il connubio su cui punta la Regione Basilicata per la promozione dei prodotti agricoli e del pescato. E’ questa la convinzione che ha spinto il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata ad instaurare, da qualche anno, un rapporto strettissimo con la Federazione Italiana Cuochi e i Cuochi Lucani nella certezza che la promozione dei prodotti agricoli possa avere una maggiore efficacia se l’utenza li può gustare ed apprezzare attraverso preparazioni di qualità. Di fatto i cuochi sono diventati gli ambasciatori dei nostri prodotti sia agricoli che ittici, inserendoli nel racconto di quella tendenza che strizza l’occhio all’etica dei consumi e alla voglia dei sapori autentici”.
È quanto ci riferisce il Dirigente Generale del Dipartimento, Giovanni Oliva, che ha assicurato la propria partecipazione al 29° Congresso Nazionale FIC.
“La proficua collaborazione – prosegue Oliva – ha determinato la conquista di nuovi mercati sia nazionali che esteri e così sulle tavole più disparate capita di incrociare i prodotti agricoli e i vini della Basilicata. Grazie a questi risultati, dopo il primo protocollo d’intesa sottoscritto con i Cuochi Lucani nel 2014 ne abbiamo sottoscritto uno nuovo nel 2017 con FIC, che potrà rappresentare il nostro prodotto in maniera più incisiva. La partecipazione a Gustus – “Expo dei sapori Mediterranei”, unica fiera di riferimento del Mezzogiorno per il settore della ristorazione e dell’enogastronomia – conclude il Direttore Oliva – è una tappa d’obbligo per questo Dipartimento. Un weekend lungo per discutere, parlare e riflettere sulle prospettive della cucina e dell’enogastronomia nell’incantevole cornice di Napoli diventa una vetrina di eccellenza per tutta la variegata gamma di sapori che caratterizzano il Sud Italia. La Basilicata presenta, accanto ai prodotti tradizionali, il prodotto ittico che, seppur in ridotte quantità, ha registrato negli ultimi anni interesse da un sempre maggior numero di operatori con la nascita di vere e proprie aziende di trasformazione e di acquacoltura”.