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Federcuochi al “Varzi Festival” 2024

Musica d’autore, dibattiti, cooking show e degustazioni al “Varzi Festival”

Un interessante talk show di approfondimento su produzioni tipiche, turismo e sostenibilità; cooking show con degustazioni; e poi, numerosi banchi d’assaggio. Con questi ingredienti la Federazione Italiana Cuochi è intervenuta venerdì 6 e sabato 7 settembre alle giornate del “Varzi Festival” svoltosi dal 4 all’8 settembre. La manifestazione, con il sostegno del Ministero della Cultura, fa capo all’associazione capofila ItaliaFestival ed è giunta alla sua II edizione, raggiungendo subito un alto indice di gradimento tra il pubblico, i turisti e i visitatori. Si svolge, infatti, in uno dei Borghi più belli d’Italia, Varzi appunto, immerso tra le colline della provincia pavese, dove si celebrano produzioni di grande eccellenza: primo fra tutti il Salame DOP di Varzi, ma anche i formaggi della vicina Valle Staffora, i vini DOC dell’Oltrepò Pavese, la mela Pomella, il peperone e la cipolla di Voghera, giusto per citarne alcune. E potremmo aggiungere il miele, il tartufo, lo zafferano, il manzo varzese, finanche la torta tipica alle mandorle…  

È qui, in questo piccolo e rinomato paradiso enogastronomico, che i professionisti della Federazione Italiana Cuochi sono intervenuti, in qualità di partner, aderendo al programma allestito dagli organizzatori con l’Amministrazione comunale di Varzi, guidata dal primo cittadino Giovanni Palli (che è anche presidente della Provincia di Pavia e della Comunità Montana). Partner dell’evento sono anche Legambiente e Festambiente.

All’interno di una rassegna culturale che ha visto alternarsi proiezioni e dibattiti, concerti di musica sinfonica a cura della Fondazione Festival Pucciniano e canzoni d’autore di Max Gazzè e Colapesce Dimartino, la Federcuochi ha programmato le sue iniziative nella suggestiva cornice del Castello Malaspina di Varzi, snodo dell’antica Via del Sale d’epoca romana.  Il primo appuntamento targato FIC è stato il talk show inaugurato il pomeriggio di venerdì 6 settembre, nell’affascinante sito storico, cuore culturale del borgo. Il dibattito è stato presentato e moderato dal giornalista Antonio Iacona, coordinatore editoriale della rivista “Il Cuoco”, sul tema: “L’impatto delle produzioni tradizionali tipiche come prerogativa di sviluppo sostenibile e vocazione turistica del territorio”. Dopo i saluti dell’assessore comunale alla Cultura, Giacomo Taliani, a intervenire sono stati: Stefano Calvi, direttore di MilanoPavia TV e editorialista di “Itala a Tavola”; Giorgio Pochintesta, titolare de “Le Cicale” e produttore di nicchia del famoso Salame di Varzi; Christian Romagnese, presidente di Terranostra Pavia – Associazione Agriturismi, ambiente e territorio di Coldiretti; Enrico Odetti di Marcorengo, proprietario del Castello Malaspina di Varzi e commercial manager; Alessandro Circiello, dirigente nazionale FIC, noto Chef televisivo di Rai 1 e specialista di sana alimentazione; Pierluca Maria Ambrosioni, presidente del Consorzio di Tutela del Salame di Varzi DOP.

Numerosi e interessanti i punti approfonditi, partendo proprio dalle produzioni tipiche locali, in grado di conquistare turisti e visitatori, sempre più attratti dalle eccellenze enogastronomiche, oltre che dalle bellezze paesaggistiche e culturali. Ma non solo: sono stati affrontati argomenti delicati, come la formazione dei giovani e del personale nell’accoglienza turistica e nella ristorazione; il ruolo che giocano, in tal senso, i ristoratori e i cuochi; il ruolo strategico dei Consorzi nella difesa, valorizzazione e rilancio dei prodotti del territorio; l’evoluzione delle materie prime nel tempo, attraverso le ricette. Tanti argomenti che si sono trasformati in contenuti concreti, in una cittadina come quella di Varzi dove si prospetta, a breve, anche l’apertura di un Istituto alberghiero.

Concluso il talk, è stata la volta di due interessanti cooking show, realizzati dai cuochi professionisti FIC, anch’essi presentati dal giornalista Antonio Iacona, con il coordinamento organizzativo del segretario generale FIC, Salvatore Bruno, che ha portato all’evento i saluti del presidente nazionale FIC, Rocco Pozzulo, e del presidente FIC Promotion, Carlo Bresciani. Ad aprire le danze enogastronomiche è stato lo Chef Antonio Danise, responsabile Formazione della Nazionale Italiana Cuochi, che ha preparato come entrée: “Polenta Ottofile al Barbecue, con cipolla di Voghera all’agro e Stafforella liquida”. Poi, è stata la volta dello Chef Riccardo Carnevali, segretario dell’Unione Cuochi Regione Lombardia e vicepresidente dell’Associazione Cuochi della Lomellina e Oltrepò Pavese, che ha preparato un “Risotto con peperone di Voghera e Pinot Grigio, mantecato con formaggio fresco vaccino della Valle Stàffora”.

A chiudere ufficialmente la giornata gastronomica, infine, le degustazioni ai banchi d’assaggio con i vini dell’Oltrepò Pavese e i formaggi della Valle Staffora, oltre naturalmente ai piatti preparati dagli Chef FIC.

In serata, spazio anche per gli appuntamenti culturali, con la proiezione di un docufilm dedicato alla storia e agli abitanti del Comune di Varzi: “Il racconto dei racconti” di Dario Tognocchi.

Anche nella giornata di sabato 7 settembre, ancora cooking show interessanti, firmati FIC. che hanno richiamato l’attenzione del pubblico presente al Varzi Festival. A inaugurarli è stato lo Chef Antonio Danise, che ha preparato un Riso Carnaroli dell’Oltrepò alle erbe officinali, con emulsione di yogurt della Valle Staffora”. Poi, lo Chef Riccardo Carnevali ha realizzato una “Tartare di Manzo Varzese con Mostarda di Voghera su Miccone Pavese”. Infine, la Pastry Chef Lorena Lo Presti, presidente dell’Associazione Cuochi Meneghini, ha chiuso in bellezza preparando una “Torta alle Mandorle di Varzi e una composta di mela Pomella su zabaglione al sangue di Giuda”, abbinamento perfetto con il Moscato del territorio.

La serata di sabato si è conclusa con un dibattito dedicato alla figura di Mino Milani, con la proiezione del docufilm: “Mino Milani Inedito”, e la partecipazione di Ferruccio de Bortoli e Marco Rognoni.

L’iniziativa rientra nell’ambito del PNRR M1C3- Investimento 2.1 Attrattività ei borghi ed è finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU.

L’Ufficio Stampa

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