(FIC): ora fatti, non parole. senza aiuti il nostro settore rischia la bancarotta
Dopo la polemica scatenata dalle sue dichiarazioni al TG2, la vice ministra Laura Castelli ha chiesto un incontro alla Federcuochi e ad altre associazioni di categoria per chiarire in modo inequivocabile il suo pensiero e recepire richieste e proposte a sostegno della ristorazione.
All’incontro di questa mattina, avvenuto presso il Ministero Economia e Finanze, ha partecipato in rappresentanza della Federcuochi Alessandro Circiello, che ha esposto alla Castelli le principali proposte della Federazione, ovvero: passare dalla logica della semplice erogazione dei sussidi a quella delle politiche attive sul lavoro, in particolare con misure di alleggerimento fiscale permanenti sul costo del lavoro; introdurre misure temporanee che prevedano una maggiore flessibilità sul lavoro e sulla possibilità di assunzione per tutto il settore ristorazione e ospitalità, in particolare per il lavoro stagionale o legato agli eventi, così da incentivare le assunzioni anche in presenza di una radicale diminuzione del lavoro (ad es. con la reintroduzione dei voucher e/o simili); offrire un sostegno particolare alla ristorazione situata nei centri storici italiani che, in un momento in cui il turismo nazionale/internazionale è pressoché assente, si trova ad essere fra le più colpite dalla crisi. A questo proposito, la Federcuochi ha proposto la sospensione delle imposte per l’intero anno 2020 o la concessione di defiscalizzazioni. “La vice ministra Castelli – spiega Circiello – è stata molto disponibile e ci ha assicurato che aiuterà il comparto ristorazione e ospitalità con alcuni sgravi fiscali attualmente allo studio. In Italia è necessario tutelare il ristoratore e il consumatore attraverso la detrazione fiscale dell’acquisto del servizio, come negli altri paesi europei, introducendo il Bonus Ristorazione, ovvero la possibilità di detrarre il costo ristorante dalle imposte. Auspichiamo, inoltre, che la cassa integrazione per il nostro comparto sia estesa a tutto il 2020. Tutte queste misure sono fondamentali per dare un pò di respiro ad un settore che, senza un importante impegno del Governo, è destinato alla bancarotta”.