L’Italia conquista la Top Ten del Bocuse d’Or Europa, il più grande concorso di cucina al mondo, ideato nel 1987 dallo chef Paul Bocuse. Nella Spektrum Arena di Trondheim, in Norvegia, la nostra squadra si è infatti aggiudicata il settimo posto, con un team fortemente internazionale: l’italo argentino Marcelino Gòmez, il commis danese Benjamin Sørensen e il coach italiano Alessandro Bergamo, con la supervisione di Lorenzo Alessio. E’ il piazzamento più alto mai conquistato dal team azzurro dal 2001 (il migliore dopo il decimo posto di Alessandro Bergamo alla finale francese del 2021), grazie al quale l’Italia potrà accedere alle finali mondiali di Lione nel gennaio 2025.
Un settimo posto che conferma l’efficacia della collaborazione tra l’Accademia Bocuse d’Or Italia e la Federazione Italiana Cuochi. Dodici mesi di allenamento portati avanti tra Argentina e Cast Alimenti di Brescia, grazie ai quali Marcelino Gòmez e il suo team hanno raggiungo questo traguardo importantissimo per l’Italia.
Una gara di 5 ore e mezza per preparare un piatto e un vassoio da sottoporre alla giuria del Bocuse d’Or, costituita dai presidenti di ogni squadra e suddivisa in due commissioni: una per il tema al piatto (che aveva come ingrediente principale la carne di renna di Røros e prevedeva l’uso di acquavite norvegese) e l’altra per il tema al vassoio (che prevedeva la preparazione dello skrei, merluzzo selvaggio del Nord Europa, e delle capesante di Frøya, con due guarnizioni vegetali e una a base di stoccafisso locale), con la condizione che ogni team utilizzasse almeno un ingrediente identificativo del Paese rappresentato.
Sei i criteri di valutazione, con un massimo di 110 punti ottenibili da ogni giurato, nonché la possibilità di ottenere dei punti bonus dalla giuria di cucina, assegnati in base alla pulizia del box di gara, all’organizzazione della squadra, al controllo degli sprechi e all’interpretazione del tema stabilito. Punteggio finale per l’Italia, 1381 punti, a poco più di 300 punti di distacco dalla prima classificata, la Danimarca.
Ma il Bocuse d’Or, da tutti considerato come l’Olimpiade della Cucina, non è soltanto la più importante competizione culinaria al mondo, è un momento di condivisione attraverso il quale da quarant’anni si rende omaggio allo spirito e alla passione del grande chef Paul Bocuse. Per portare avanti gli ideali che animarono l’icona indiscussa della cucina mondiale, nel 2017 viene fondata ad Alba (CN), l’Accademia Bocuse d’Or Italia, con l’obiettivo di preparare i team azzurri che rappresenteranno l’Italia in questa importante competizione. Presieduta dal tristellato Enrico Crippa, dal 2021 l’Accademia si avvale della competenza tecnica e tattica della Federazione Italiana Cuochi, guidata dal Presidente Rocco Pozzulo. Grazie a questa collaborazione, nel 2019 l’Italia si aggiudica il 15° posto con lo chef pugliese Martino Ruggieri, mentre nel 2021 conquista il 10° posto con Alessandro Bergamo. Prima di allora, il piazzamento più alto mai conquistato dal team italiano lo si deve a Paolo Lopriore, con il suo quarto posto alla finale del 2001.