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Lo Chef Giuseppe Raciti tiene alto il nome di FIC e NIC

Bocuse d’Or – Selezioni italiane ad Alba (CN)

Con il Cuoco etneo, il coach Francesco Gotti e l’assistente Marco Sciacca

Potremmo scrivere che non avevamo dubbi né incertezze sulla altissima professionalità del nostro cuoco in gara. Ma ci piace che siano soprattutto i fatti a parlare e non le sole nostre convinzioni. E dunque, se questo racconto del Bocuse d’Or Selezioni italiane dobbiamo scrivere, non possiamo che iniziare proprio dalla statura professionale e morale che lo Chef Giuseppe Raciti rappresenta per tutti noi e di come, nello stile impeccabile F.I.C., egli abbia preso parte alle Selezioni ad Alba, nel Cuneese, lo scorso 1 ottobre. Giuseppe rappresentava la Nazionale Italiana Cuochi (di cui è componente dallo scorso giugno), la Federazione Italiana Cuochi (il cui presidente, Rocco Pozzulo, per la prima volta nella storia del prestigioso concorso culinario è stato chiamato in Giuria) e rappresentava soprattutto la filosofia stessa del Cuoco Italiano: una filosofia che si basa sul grande amore per le nostre tradizioni culinarie, per il proprio territorio di appartenenza (nel suo caso la Sicilia, l’Etna…), l’alto rispetto delle materie prime di eccellenza, tantissime ore di studio diurne e notturne, sacrificio, abnegazione, senso di appartenenza ad una grande famiglia, quella della Federazione.

Non è un caso che sugli spalti del Palatenda (allestito dalla impeccabile organizzazione nella centrale piazza Duomo di Alba, che possiamo considerare la capitale morale e materiale del gusto italiano, in quel territorio meraviglioso che si chiama Langhe!) ci fosse una nutrita schiera di altri cuochi, amici, giornalisti, tutti a costituire la solida tifoseria che sosteneva Raciti, con tanto di magliette e striscioni da stadio.

Lo scriviamo subito: Giuseppe non ha vinto, ma è come se avesse vinto! Ha vinto con la sua calma e il suo controllo durante la preparazione dello starter e del main course, l’uno vegetariano, l’altro di carne; ha vinto con la sua correttezza sportiva, andando subito a congratularsi con il vincitore, il pugliese Martino Ruggieri; ha vinto per le sue ferme e moderate dichiarazioni rilasciate in conferenza stampa subito dopo l’esito, accanto al presidente del Bocuse d’Or Italia, Enrico Crippa, ed uno dei componenti il tavolo di presidenza, Carlo Cracco.

Tanti altri nomi della cucina italiana, stellati Michelin, cuochi professionisti, veri e propri punti di riferimento per i giovani che vogliono entrare nel mondo della ristorazione, erano presenti: il vincitore della scorsa edizione, lo Chef statunitense Matthew Peters (anch’egli al tavolo di presidenza), Antonino Cannavacciuolo, Anthony Genovese, Gino Fabbri, Accursio Craparo, Michele Magada, Matteo Baronetto, Stefano Deidda, Alessandro Negrini, Andrea Berton, Davide Palluda, Enrico Cerea, Gennaro Esposito, Peppino Tinari, Riccardo Monco, Antonella Ricci, Alfonso Iaccarino, Angelo Sabatelli, Emanuele Scarello, Giancarlo Perbellini, Giovanni Santini, Isa Mazzocchi, Moreno Cedroni, Nicola Portinari, Riccardo Camanini, Rocco Pozzulo, Marco Acquaroli, Matteo Berti.

Nomi che vogliamo citare al completo, per dare appena il senso del gioco di squadra su cui sta lavorando da anni Enrico Crippa con l’Accademia Italiana del Bocuse d’Or. Nelle sue parole e in quelle dei quattro giovani chef in gara, Giuseppe Raciti, Martino Ruggieri, Roberta Zulian e Paolo Griffa, c’è sempre stato l’obiettivo di rendere ancora più grande il Made in Italy nel mondo, a cominciare dalla Francia, dove il Bocuse d’Or si svolge, nella città di Lione. Tantissimo lavoro c’è ancora da fare, ma la volontà e la passione ci sono tutte.

Presentati da Tinto, il conduttore di Decanter, trasmissione di Rai Radio Due, i concorrenti, seguendo la rigidissima tabella di marcia, hanno realizzato e presentato vassoi e piatti in gara. Ben 5 ore e 35 minuti per poter mettere insieme, armoniosamente, gusto, eleganza, sapori, aromi, colori, per comporre un vero e proprio percorso sensoriale che riuscisse a stupire e a conquistare i severi giudici presenti. Siciliano, classe 1985, già protagonista nel gennaio 2016 delle Selezioni italiane del Bocuse d’Or, dove vinse il Premio Europa, oggi Chef di Zash Country Boutique Hotel a Riposto, nel Catanese, Giuseppe Raciti ha messo tutto se stesso per conquistare il primo posto, supportato da Francesco Gotti e Marco Sciacca. E, siamo sinceri, per noi comunque il primo posto lo ha conquistato ugualmente. Grazie, Peppe, a nome di tutta la Federazione Italiana Cuochi e della Nazionale Italiana Cuochi!!!             

(Ufficio Stampa F.I.C.)

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